È un’indagine sul culto e sull’iconografia di san Giacomo di Compostella nella Puglia medievale, con maggiore densità nei centri e negli insediamenti ubicati lungo le strade consolari romane, l’Appia e la Traiana, da cui si diramava la rete viaria percorsa dai pellegrini diretti ai santuari di Monte Sant’Angelo e di San Nicola a Bari, e alle città portuali d’imbarco verso la Terrasanta.
Per “misurare” la diffusione del culto jacopeo lungo gli itineraria peregrinorum, dalla Galizia alla Francia, alla Puglia, a Gerusalemme, e ricostruire le devozioni, gli orientamenti della committenza e la storia delle immagini sacre, sono stati analizzati i caratteri del pellegrinaggio compostellano, i modelli iconografici, le fonti letterarie, i cicli narrativi, le tradizioni popolari, il legame con la devozione mariana e il rapporto con la morte, la vicinanza e la concorrenza di altri santi, in particolare san Martino e sant’Egidio.
Il tessuto connettivo è costituito dallo spazio: i luoghi accolgono dedicazioni, sono lo scenario di miracoli e prodigi, veicolano iconografie e consentono al pellegrino di chiedere una grazia, di adempiere un voto, una penitenza, di riflettere sul senso della vita.
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