Nella prima metà del XII secolo Santiago de Compostela è una città in grande fermento: l’arcivescovo Gelmírez dirige la vita ecclesiastica, civile e culturale, e segue con viva attenzione la costruzione della nuova cattedrale per accogliere i pellegrini che, sempre più numerosi, giungono da tutto il mondo cristiano al sepolcro dell’apostolo Giacomo il Maggiore.
Forte di questi consensi, Gelmírez non nasconde le sue ambizioni egemoniche nei riguardi del mondo ispanico e, addirittura, dell’intera cristianità, alla stessa stregua del vescovo Peláez che, nel secolo precedente, aveva preteso di porre la sede episcopale di Santiago in concorrenza con la sede papale.
Al centro dell’intera vicenda si colloca il Liber Sancti Jacobi - Codex Calixtinus, un codice latino – compilato nell’ambito di un programma di glorificazione ed esaltazione della sede episcopale compostellana – che si è rivelato di assoluto rilievo per il consolidamento e la promozione del pellegrinaggio a Santiago.
Il Codice callistino– qui tradotto in italiano con il rigore accademico e la competenza specifica del Centro Italiano di Studi Compostellani – si articola in 5 libri. Il primo riporta una serie di testi sacri con innumerevoli citazioni bibliche, sermoni, omelie e cantici propri della liturgia di Santiago; il secondo contiene la narrazione di 22 miracoli compiuti dall’apostolo; il terzo racconta la traslazione delle sacre spoglie da Gerusalemme in Galizia. Il quarto libro descrive la cosiddetta Historia Turpini, una cronaca delle gesta di Carlo Magno e dei suoi paladini impegnati a liberare dai Saraceni la strada per Compostella e consentire così ai pellegrini di giungere al sepolcro di san Giacomo. Il quinto libro, infine, è costituito dalla Guida del pellegrino che indica, a coloro che si recano a Santiago, quali sono gli itinerari da seguire e i loca sancta da visitare lungo il Cammino.
Il Codice callistino si conclude con un’Appendice costituita da una raccolta di composizioni poetiche e musicali in onore dell’apostolo, probabilmente aggiunta negli ultimi anni del XIV secolo. |